martedì 16 giugno 2015

Montparnasse


Altro celebre quartiere della città, Montparnasse, un tempo cuore pulsante della vita culturale parigina, è oggi quasi irriconoscibile, a causa delle trasformazioni urbanistiche che negli anni ’70 e ’80 hanno dato un nuovo volto alla zona.
All’incrocio tra il boulevard Montparnasse e il boulevard Raspail, un tempo sorgeva una collinetta, probabilmente creata dagli scarti di lavorazione provenienti dalle cave di calcare che si trovavano nella zona, e che gli studenti della Sorbona battezzarono con l’evocativo nome di Monte Parnaso, luogo tanto caro agli antichi poeti greci.
All’inizio del XX secolo, quest’area aveva ancora l’aspetto di un paesino dai vicoletti fioriti, quando una folla di giovani artisti, per lo più stranieri, vi si stabilì. Qui, tra gli altri, prese casa, nel 1910, Modigliani, il celebre artista livornese la cui tragica storia sarà immortalata nel film di Jacques Becker “Montparnasse 19” del 1958. Una serie di locali per spettacoli e di brasserie -che diventeranno storiche, come la Closerie des Lilas, la Rotonde o il Dôme-, aprirono nei primi decenni del secolo e furono molto frequentati dai numerosi artisti che affollavano le strade del quartiere. Gli appassionati ma poveri ragazzi impegnati nella “creazione” erano un numero notevole a Montparnasse, tanto che Alfred Boucher decise di aprire una sorta di ospizio per gli artisti squattrinati, conosciuto come La Ruche.
Gli anni ’20, inoltre, furono caratterizzati dall’arrivo di numerosi statunitensi, forse stanchi dell’America puritana e del proibizionismo. Per alcuni, fu un modo per fare la bella vita, approfittando del cambio favorevole, per altri, quelli dall’estro artistico, fu il modo migliore per vivere al pieno il fervore culturale dell’epoca.
A partire dagli anni ’70, il quartiere è stato il centro di una serie di trasformazioni urbanistiche che ne hanno cambiato il volto e che sono culminate nella costruzione della nuova stazione ferroviaria e della torre omonima.

Nessun commento:

Posta un commento